E’ una delle piante più belle dell’ orto autunnale. Il mirtillo (Vaccinum myrtillus) ai primi freddi si accende e si trasforma in una rossa pennellata. In tarda primavera si copre di candidi fiorellini e i suoi frutti neri sono ottimi sia crudi che sotto forma di marmellata. Ha bisogno di pochissime cure e non si ammala quasi mai. Si adatta a qualsiasi angolo del giardino e si presta benissimo per formare delle siepi. Tuttavia il mirtillo non è molto diffuso nei nostri giardini.
Capisco la sua scarsa presenza nelle regioni meridionali, poiché il mirtillo mal sopporta le estati torride e gli inverni miti,(anche se esistono delle varietà adatte ai climi caldi come il Vaccinum virgatum), ma chi vive altrove perché non lo utilizza maggiormente?
Nella speranza che qualcuno si decida ad accoglierlo sul proprio terrazzo o nel proprio giardino, ecco qualche suggerimento su come coltivarlo.
Terreno – Il suolo è forse l’aspetto a cui porre maggiore attenzione. Se vogliamo un mirtillo in perfetta salute dobbiamo procurargli un terreno acido (un pH tra 4.5 e 5.5). Pertanto se non disponiamo già di un suolo naturalmente acido dovremo modificarlo. Come? Facciamo una bella buca e riempiamola con del terriccio per piante acidofile (che troviamo in commercio già pronto) o correggiamolo con l’aggiunta di molta torba, un poco di zolfo e, se il terreno è pesante o argilloso, di sabbia granulosa. Più il terreno è pesante più sabbia dovremo aggiungere, comunque mai più del 25%.
Piantagione – Il mirtillo va messo a dimora dall’autunno alla primavera, mentre quello in vaso in qualsiasi periodo dell’anno. Il contenitore dovrà essere piuttosto capiente: non meno di 40 cm di larghezza e 40 cm di profondità. Se vogliamo formare una siepe mettiamo le piante a circa 1,5 m l’una dall’altra. Il mirtillo fruttificherà a partire dal secondo anno.
Esposizione – pieno sole o mezz’ombra nelle zone calde.
Cure colturali – Non facciamogli mai mancare l’acqua: il mirtillo ama avere le radici al fresco, per questo una buona pacciamatura a base di torba e di foglie è sempre graditissima, sia subito dopo l’impianto che via, via anche successivamente. Questa pacciamatura contribuisce a proteggere le radici e ad acidificare ulteriormente il terreno. Preferiamo l’acqua piovana a quella del rubinetto, che solitamente è molto calcarea.
lunedì 25 agosto 2014
Mirtillo e altre bacche
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